1.5 Fondazione

 

A poco a poco nasceva l’esigenza di rendere più stabile, incisiva e radicata l’azione di quel gruppo di volontari, che avevano fatto riscoprire nel gioco e nello sport uno straordinario mezzo di aggregazione e comunicazione. Così si decise di creare un’associazione tutta della parrocchia e interamente giovanile che avesse come unico obiettivo quello di far praticare sport ai ragazzi e ai giovani di San Giovanni Galermo in spirito di amicizia e gratuità. L’associazione fu fondata il 20 novembre del 1990. Le fu dato il nome di Giovaninsieme, inserendola nel più vasto progetto Giovaninsieme, che nelle intenzioni del parroco e dei suoi primi collaboratori doveva costituire un movimento per l’occupazione e il tempo libero dei giovani sangiovannesi. Furono scelti come colori sociali il bianco e il verde a indicare il candore e la speranza dell’età giovanile. Fu eletto il presidente nella persona di Nunzio Salerno. Nel gennaio successivo veniva depositato lo Statuto presso il notaio Achille Muscarà: nasceva la GIOVANINSIEME.

Si poneva subito il problema della sussistenza economica, anzi si era già posto prima della fondazione. Si adottò una formula che si rivelò vincente negli anni e che può essere sintetizzata in tre parole: autosufficienza, responsabilità, oculatezza. L’associazione ha cercato sempre di mantenersi economicamente autosufficiente e perciò indipendente: dalla parrocchia, da eventuali sponsor o da soci facoltosi. Ogni socio contribuisce per la sua parte, ma proporzionalmente, dal più piccolo al più grande. Ognuno è così responsabilizzato e sa di poter dire la sua sempre, perché è alla pari con gli altri. Poiché i soldi non piovono dall’alto ma provengono da tutti e sono quelli calcolati per la buona riuscita dell’anno associativo, nell’amministrazione ci vuole molta trasparenza e oculatezza. Diviene prassi associativa che l’amministrazione passi di anno in anno di mano in mano: in dieci anni di Associazione si contano ben 9 amministratori di cui 6 donne. Forse per questo ancora oggi l’Associazione esiste senza dovere niente a nessuno. Questo discorso non è retorico, se si pensa che gli anni in cui nasceva l’Associazione erano quelli dei soldi facili allo sport tramite i contributi degli enti pubblici, dello sport come vetrina per i politici e per gli sponsor, del borsone e delle scarpette gratis ai ragazzi...

Per il primo anno si decide di "varare" nel torneo CSI tre squadre di calcio maschili della categoria Ragazzi (10-14 anni) e tre squadre di pallavolo femminili, una della categoria Ragazze (10-14 anni) e due della categoria Cadette (14-18 anni). L’associazione parte in modo equilibrato nella ripartizione maschi-femmine, ma in verità il fatto di esordire con due squadre di adolescenti femminili e nessuna maschile agevolerà le ragazze nell’inserimento all’interno della società a livello dirigenziale. La presenza di una maggioranza femminile tra i dirigenti sarà una caratteristica duratura e costituirà il fiore all’occhiello dell’Associazione, invidiato spesso dalle altre società, in un contesto come quello sportivo a volte un po’ maschilista. Ma già allora l’Associazione precorreva i tempi...

 

 
 

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