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Presentare le proposte
sportivo-educative dell’Associazione, aumentare la coesione tra i soci,
dialogare con le famiglie e addirittura proporre nuovi modelli di
sociabilità: erano alcuni degli scopi di quattro fogli verde fluorescente
che iniziarono a circolare dal 1° aprile ’93 al 27 maggio di quello stesso
anno. Si intitolava Giovani in... e ne uscirono nove numeri settimanali. Si
confezionava a lavoro da Lea, alla chiusura dell’ufficio, il mercoledì
pomeriggio. Il giovedì si facevano le fotocopie al CSI e si dava in
distribuzione a tutte le squadre, la domenica a tutti i “fedeli”. La
redazione era composta da Alessandro che pensava a che cosa scrivere, Chiara
che diceva che cosa non scrivere (“fa pena, toglilo”), Maria che curava
risultati, classifiche e avvisi, Lea che curava l’impaginazione, la grafica,
faceva i disegni... (il suo fantasmino diventò ben presto un simbolo
associativo). Lo sponsor unico erano le “Ceramiche Rapisarda” (la mamma di
Maria per intendersi) e molti andavano subito all’ultima pagina per vedere
le evoluzioni del fantasmino di Lea tra le piastrelle: nella vasca nel n. 1,
sotto la doccia nel 2, di notte al lavabo nel 3, a lavare un immenso
pavimento nel 4 e così via...Si lavorava un po’ al computer e molto a mano,
non avendo a disposizione potenti PC e programmi sofisticati. Era bello
ritrovarsi insieme in quell’ufficio e credere di essere lo specchio
dell’Associazione.
Il
giornalino (ma era vietato chiamarlo così) fu un successo. Era atteso da
tutti. Ci si gloriava di più delle vittorie e ci si vergognava di più delle
sconfitte (a volte ci si vergognava anche di certe vittorie). C’era uno
spazio di riflessione su un tema generale. Si prendevano in giro alcuni
“soggetti”, si davano gli avvisi con precisione e puntualità. Era un bel
gioco. Ed era anche segno di un’associazione consapevole delle proprie
potenzialità.
Di tanto in tanto nel corso
degli anni l’Associazione avrebbe sentito di nuovo forte l’esigenza di avere
uno strumento di rappresentazione di sé stessa all’interno e nel territorio
e così Giovani in... sarebbe risorto.
Nel ’95 come mensile di ben
16 pagine, curato da Anna, Filippo, Giuliano, Raffaella e Viviana
(bellissimi i disegni e le interviste d’assalto), con molti sponsor: Foto
Nadar, Foto Ritratti, Pizzeria Nord-Est, Assicurazioni Toro, le solite
Ceramiche Rapisarda, la CEFIN, AD electronic... (ma davano veramente i
soldi?), inserti speciali, la bacheca con gli avvisi più strampalati e
l’indimenticabile fumetto sul commissario Rengoni: come mai il commissario
anche questa volta non ha capito nulla? (Tony, ricordi?).
Nel 2001
l’esperimento più duraturo con ben 26 numeri settimanali, una redazione
collegata via Internet (Alessandro, Anna, Irene, Giuliano, Viviana, Ciccio),
uno schema chiaro e collaudato, stampa di qualità, sponsor seri. Le rubriche
mitiche sono quella con consigli di Anna sui film da vedere (certe volte
titoli assurdi e proteste dei lettori), ma soprattutto la messaggeria, dove
arrivano decine di SMS d’amore o di sfottò che l’abile E@sy76 organizza in
storie e talvolta censura. Giovani in... che viene distribuito in centinaia
di copie e pubblicato anche on line diviene un punto di riferimento
fondamentale per l’identità associativa che si rafforza e per la conoscenza
dell’Associazione in tutto il territorio.
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