3.2 La nuova sede

 

Già da tempo, peraltro, le assemblee di società non si tenevano più nei locali parrocchiali, sempre negati, ma a turno a casa di vari dirigenti: Adriano, Pippo, Chiara ospitavano il gruppo e spesso offrivano anche un ristoro. Furono riunioni mitiche! Ci si sentiva un po’ carbonari. Poi si andò in cerca di una nuova sede, che potesse darà visibilità all’Associazione e ospitalità per le attività di coordinamento e per le riunioni. L’estate ’93 trascorse nelle ricerche, che alla fine portarono ad un ottimo risultato. Pippo, Maria e Chiara, incaricati del compito, trovarono due stanze con servizi, magazzino e piccolo giardino, in via Girolamo Gravina 35.

Le stanze erano l’ex sezione della Democrazia Cristiana. Il crollo di tangentopoli dal vertice si estendeva alla base. Alla fine di quell’anno incredibile per la politica italiana i partiti che governavano da decenni erano praticamente scomparsi. Solo un anno prima ricordo ancora il volto ebete ma soddisfatto di un portaborse di quella sezione per l’affermazione del suo “padrino”. Non sapeva che in quelle stesse elezioni il suo partito era stato sconfitto pesantemente in tutta Italia. Che quel simbolo, ormai solo segno di corruzione, malaffare, intrallazzo, veniva riposto in soffitta. Che si sbaraccava.

In un certo senso il nostro ingresso in quei locali fu anche simbolico. Un’associazione di giovani vitale e battagliera prendeva il posto di un partito moribondo. Ai primi di novembre era tutta riattata e linda. Sul terrazzo sventolava una bandiera verde e bianca. Quella sede è stata il nostro punto di riferimento per sette anni pieni fino alla fine del 2000. Poi è stata abbattuta per far posto ad una palazzina. La seconda volta che una nostra sede viene eliminata proprio fisicamente. Ma rimane viva nel ricordo delle centinaia di giovani che vi hanno messo piede per vivere ore liete e impegnate.

L’anno sportivo 1993-94, anno di transizione, fu ricchissimo di attività e proposte. Iniziato sotto l’ottimo auspicio delle attività in piazza, proseguì con la formazione di 3 squadre di calcio (Ragazzi, Allievi, Cadetti), 4 di pallavolo (Ragazze, Cadette, Assolute, Assoluti) e si concluse con la partecipazione di una rappresentativa di dieci persone, di cui si tacciono i nomi per pietà, al Cinquantenario del CSI, tenutosi a Roma. I dieci furono capaci di perdersi infinite volte nel centro di Roma, facendo incredibili giri a vuoto sotto il solleone. Ma avevano una giustificazione: nelle corse di orientamento facevano sempre gli uomini-lanterna.

Spopolano invece in Francia i due inviati della Giovaninsieme al campo della FICEP (Fédération Internationale Catholique d’Éducation Physique), che si tiene a Lac d’Annecy: sono Domenico e Salvo, due anni prima ragazzini alla prima esperienza nazionale, adesso stimati allenatori della squadra ragazzi, in missione all’estero. L’esperienza FICEP era stata provata già l’anno precedente da un nostro gruppo formato da Anna, Giovanna, Raffaella, Filippo e Giuliano, a Castelnovo ne’ Monti in Emilia e si sarebbe ripetuta ancora: l’Associazione era proiettata verso l’Europa.

 

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