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4. 1995-1998. IMPEGNO SU PIU' FRONTI |
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4.1 In simbiosi con il C.S.I. | ||
Novembre 1994. Nello chalet del Clan dei Ragazzi, sul versante nord dell’Etna, in uno splendido week end d’autunno, si tiene un corso per gli arbitri di Catania. A sorpresa la sera giunge il presidente nazionale del CSI, Donato Renato Mosella. In una saletta tutta rivestita in legno, siamo in tanti accalcati. E’ un momento emozionante e caloroso. Il presidente parla di un nuovo CSI e di un nuovo slancio. In quel gruppo ci sono tanti nuovi volti e tra essi tanti della Giovaninsieme. Associazione e Comitato provinciale del CSI lavorano in sinergia. L’Associazione inserisce i suoi migliori e più disponibili dirigenti per collaborare alle attività di tutto l’Ente come organizzatori: Giuliano, Seby e Sandra sono tra i più attivi. Ma l’Associazione spicca soprattutto per il numero di arbitri di calcio e pallavolo che riesce a formare in poco tempo. Arbitri che si conquistano la stima generale (uno su tutti, Salvo Comis) per la loro preparazione e personalità e che sorreggono settimana dopo settimana l’attività provinciale. Il presidente provinciale è ancora Nunzio e con grande determinazione sta irrobustendo il comitato del CSI con delle precise scelte ideali e organizzative. Tra Associazione e CSI si instaura una vera e propria simbiosi e l’Associazione a poco a poco esprime rappresentanti di primo piano a vari livelli, dalla presidenza regionale (Claudia) alla consulta nazionale (Alessandro). Intanto la preparazione dei tecnici e dei dirigenti viene irrobustita, grazie alla partecipazione massiccia alle scuole per dirigenti ed educatori sportivi. Nell’estate del ’95 Domenico, Filippo e Salvo si specializzano ad Erice come allenatori calcio, Anna in pallavolo e Giuliano in fantathlon. Un anno più tardi Pippo inizia il suo cammino nella scuola nazionale per educatori sportivi, partecipando a seminari e campi di formazione in giro per l’Italia (da Ciampino a Sportilia) per diplomarsi nel ’97 a Roma come allenatore di calcio con una tesi su “La linea d’attacco nel gioco a zona: aspetti tecnici, tattici e formativi”. A settembre del ’95 Alessandro si trasferisce per un anno di studio a Roma, dove collabora anche con la presidenza nazionale del CSI. Non abbandona però la carica di presidente dell’Associazione, ma segue a distanza il lavoro di coordinamento che è affidato a un consiglio direttivo di sette componenti: Anna, Domenico, Filippo, Giovanna, Giuliano, Raffaella, Salvo. I “ragazzi” avevano appena diciott’anni o poco più, ma riuscirono egregiamente a governare un’associazione con duecento soci e tantissime attività. Fu un’esperienza faticosa, ma sicuramente formativa, per un gruppo che ha dato e continua a dare tanto. A novembre del 95, l’Associazione compie un lustro e si festeggia.
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